Ciao a tutti,
3 mesi. Siamo a quota 3 mesi. Che dire? Proprio ora sono a
casa da sola, ho acceso la tv e, casualmente, su un programma musicale ora c’è
una canzone che mi tocca molto e che in qualche modo ha contribuito ad aiutarmi
nei momenti difficili, che coincidenza ahn?
Quello che riesco a dire è che sta andando sempre meglio,
d’altronde è giusto e normale sia così. Ormai questo Texas è indelebile sulla
mia pelle. Sento che quando tornerò in Italia non sarò più come ero quando sono
partita, è come se questo percorso segnasse un prima e un dopo molto netto, lo
sento di già.
Eh si, mi sono messa in un bel pasticcio, e lo capisco ora
che le cose stanno iniziando ad andare come immaginavo e quindi per il verso
giusto. E’ un pasticcio perché non si torna più indietro, ora è come essere
divisa in due parti uguali ma opposte, due vite bellissime, due calamite.
Quando qua sono triste, penso all’Italia, ma cosa sarà quando sarò in Italia e
questa America sarà solo un ricordo che non torna più? So già che tutto questo
mi mancherà come non mai. Perché non è una semplice vacanzetta. No. Dietro
tutto questo c’è sudore, ci sono tante lacrime, e ogni volta che ci si rialza
con le proprie forze da una crisi è una vittoria. Questa è un’esperienza di
vita. Si può dire tutto quello che si vuole a riguardo, si possono trovare lati
negativi e bla bla bla ma credo che solo chi lo fa, può capire realmente come
queste emozioni dalle sfumature più svariate siano intense e lascino il segno.
Un giorno sei felice, un giorno ti chiedi chi te la fatto fare e il pensiero
che manchino ancora parecchi mesi ti fa venire le vertigini.
Ogni tanto mi chiedo come sarò quando tornerò. Qua sto
imparando ad affrontare tutto, anche la minima scelta, da sola. Non sono da
sola fisicamente, sono circondata da persone fantastiche che mi vogliono bene,
ma prima avevo sempre qualcuno su cui contare al 100%, come un pilastro su cui
poggiare tutto ciò che provavo, su cui scaricare tutte le mie tensioni e
preoccupazioni; ora uno schermo mi collega a quelle persone, ma una volta
chiusa la chiamata? Qui si impara ad arrangiarsi, a contare più su se stessi
che sugli altri. Non fraintendete; mi fido ciecamente della mia famiglia, mi
sento proprio parte di loro, però anche all’inizio a scuola me la sono dovuta
cavare da sola, cercare di stringere amicizia con persone che parlano
tutt’un’altra lingua, abituate ad avere exchange ogni anno e che si conoscono
da quando hanno 5 anni. Non è proprio così facile, contando anche il fattore “timidezza”.
Ogni piccolo progresso è una conquista, davvero, ed è proprio bello.
Finalmente sto vivendo come immaginavo avrei vissuto prima
di partire. Però non voglio cantare vittoria troppo presto, ci saranno sempre
momenti no (ho appena passato un pomeriggio un po’ malinconico, ma l’importante
è non darci troppo peso e scacciarlo!). Fino alla settimana scorsa generalmente
mi alzavo non proprio di buon umore, e questo era dato dal fatto che, molto
spesso, mi svegliavo con il ricordo del sogno legato all’Italia. Mi sono resa
conto che, da qualche giorno a questa parte, i sogni riguardano/sono ambientati
qui in Texas, e già va meglio. Ho già iniziato a sognare in inglese.
Ora questa vita, questa routine, sta iniziando ad
appartenermi e sono davvero felice. L’ostacolo “timidezza” sta per essere
superato. A scuola ho sempre qualcuno con cui scambiare due parole e scherzare,
e ultimamente mi diverto proprio.
Con la mia famiglia
mi trovo sempre meglio, voglio loro veramente tanto bene, per non parlare poi
dei bambini, che mi adorano. Mason, quattro anni, davvero mi adora, è stupendo,
vuole sempre stare in braccio a me, mi dice “I love you”, mi dice che sono la
migliore Ale e la sua Ale preferita. E’ da mangiareeee (anche se quando ha la
luna storta è parecchio meschino hahah).
Per ora voglio cercare di sfruttare al massimo questa
occasione, voglio godermela tutta. Piano piano, ce la sto già facendo! Questa settimana
è iniziata bene, tra l’altro!
Probabilmente, anzi, sicuramente, questo è stato il mese più
bello finora!
Voto: 8/9
Vi lascio, mi lancio nel mio, ahimè, quarto mese in Texas!
Un bacione
oddio ale, mi hai fatto realizzare che comincia il quarto mese.. non l'avevo mai vista così! che paura! comunque complimenti, sai già che condivido assolutamente ogni lettera di quelle che hai scritto :) baciiio
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